chiquilín de bachín

—El mundo es la suma del pasado y de lo que se desprendió de nosotros— Novalis

miércoles, julio 25, 2007

Quel buco nel cielo




—La tragedia d'Oreste in un teatrino di marionette! — venne ad annunaziarmi il signor Anselmo Paleari—. Marionette automatiche, di nuova invenzione. Stasera, alle ore otto e mezzo, in via del Prefetti, numero cinquantaquattro. Sarebbe da andarci, signor Meis.
—La tragedia d'Oreste?
—Già! D'après Sophocle, dice il manifestino. Sarà l'Elettra. Ora senta un po' che bizzarria mi viene in mente! Se, nel momento culminante, proprio quando la marionetta che rappresenta Oreste è per vendicare la morte del padre sopra Egisto e la madre, si facesse uno strappo nel cielo de ciarta del teatrino, che averrebbe? Dica lei.
—Non saprei, —risposi, stringendomi ne le spalle.
—Ma è facilissimo, signor Meis! Oreste rimarrebbe terribilmente sconcertato da quel buco nel cielo.
—E perché?
—Mi lasci dire. Oreste sentirebbe ancora gl'impulsi della vendetta, vorrebbe seguirli con smaniosa passione, ma gli occhi, sul punto, gli andrebbero lí, a quello strappo, donde ora ogni sorta di mali influssi penetrebbero nella scena, e si sentirebbe cader le bracia. Oreste, insomma, diventerebbe Amleto. Tutta la differenza, signor Meis, fra la tragedia antica e la moderna consiste in ciò, creda pure: in un buco nel cielo di carta.

Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal, 1904.

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2 Comments:

At 5:59 p. m., Anonymous Anónimo said...

LA época de exámenes y yo "perdiendo el tiempo" haciéndote fotocopias. Ahora como que me da nostalgia, y todo.

¿Qué tal? Más estrellas histéricas por el hotel?

Hoy ha sido un día de aventura accidental, ya te cuento.

 
At 4:28 a. m., Blogger Sol! said...

Siempre las diferencias consisten en sutiles detalles. Gracias por ser mi gran traductor.

Beso, Fabri.

 

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